Arriva Milzaman, il primo supereroe palermitano

«Tu sai ch’è u’Nfierno? È Palermo senza pane ca mievusa!». Con questa sacrosanta frase che non lascia spazio a ulteriori interpretazioni, inizia l’episodio pilota di Milzaman.

Dopo i titoli di testa accompagnati da una soundtrack di chiara matrice anni ’80, si entra subito nel vivo dell’azione con musica neomelodica e due brutti ceffi che provano a riscuotere il pizzo ai danni del protagonista Tony Scalici, un indifeso meusaro disperato e senza soldi che può solo affidarsi alla madre defunta e ai tanti santini appizzati sul suo carrettino ambulante (la chicca: tra Padre Pio, Papa Wojtyła e il Bambino Gesù di Praga spunta il Santo per antonomasia Roberto Baggio).

Milzaman

Tornando a casa, Tony viene investito da un camion della spazzatura. L’incidente (tra meusa, scorie radioattive, una maschera di Spiderman e una vhs della commedia indipendente Kiss Me, Guido dell’italoamericano Tony Vitale) gli permetterà di acquisire particolari superpoteri (ovvero il lancio di affilate fette di milza direttamente dai polsi). La sequenza dell’incidente ricorda la trasformazione del giovane sfigato Melvin Ferd nel Vendicatore Tossico dell’omonimo cult Troma. Il nostro Milzaman è quindi un incrocio tra The Toxic Avenger e Spiderman, con spolverate abbondanti di Ciprì e Maresco qua e là. Credo basti questo per capire l’epicità del personaggio, ma se non bastasse vi rimando alla scena in cui per la prima volta il protagonista Tony Scalici sperimenta i suoi superpoteri al grido di «Pezz’i cuirnutu!»: poesia pura.

Ovviamente a dominare la scena è sempre l’ironia, come nella sequenza in cui si intravedono i panni stesi di un rapinatore: passamontagna, tuta anni ’90 e sacca da rapina con il simbolo del denaro (la S con la doppia riga verticale). Per non parlare dell’LP che compare alla fine della puntata: “PUNTA RAISI – L’Aeroporto d”a Morte”. Insomma con Milzaman si ride e si riflette.

Da segnalare la magistrale interpretazione di Gianluca D’Amelia, sempre credibile nel delicato ruolo del cattivo che deve del far rispettare le leggi del boss in strada.

maladolescenza

Ma a questo punto, come direbbe il buon Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea: chi si cela dietro il progetto Milzaman? La storia di Tony Scalici è un parto mentale del collettivo “La Maladolescenza“, formato da un gruppo di giovani ragazzi palermitani appassionati di exploitation. Insomma, cinema di genere per capirci meglio: Bava Sr., Fulci, Di Leo, Castellari, Deodato fino ai già citati Ciprì e Maresco, passando per icone del cinema exploitation americano come John Waters. A spiegarcelo è Gigi Mammana (in arte Nino Pescecane), uno dei fondatori del collettivo: «La Maladolescenza nasce intorno al 2010 a Palermo da un gruppo di appassionati di cinema col sogno di fare un film vero: Vincenzo Campisi, Gigi Mammana, Antonio Vezzari e Davide Ariali. Il nome prende spunto dalla pellicola maledetta di Pier Giuseppe Murgia. In questi anni abbiamo realizzato cortometraggi, spot, videoclip musicali, booktrailer ed altre “schegge” video sparse sul web. Molteplici sono le influenze cinematografiche del gruppo: su tutte, il cinema di genere italiano degli anni ’60 e ’70 e l’exploitation in generale».

Grazie agli intraprendenti ragazzi de La Maladolescenza adesso anche Palermo ha il suo supereroe. Un eroe sui generis figlio di questo melting pot costantemente in bilico tra fumetto, cinema di genere e cultura palermitana. «Alla base del progetto Milzaman – continua Gigi Mammana – c’è il nostro grande amore per il cinema di genere e per l’atmosfera grottesca delle opere di Ciprì e Maresco. Senza dimenticare ovviamente lei: sua maestà la milza, regina incontrastata dello street food palermitano. La specialità del pane ca’ meusa risiede proprio nella sua natura contraddittoria: è una pietanza unta, pesante ed eccessiva che, però, allo stesso tempo si basa su un equilibrio delicatissimo di ingredienti e in una preparazione metodica; metafora degli insegnamenti che faranno la fortuna del nostro supereroe. Adesso siamo alla ricerca di finanziamenti per il prosieguo della serie. A tal proposito nei prossimi giorni lanceremo una campagna di crowdfunding per terminare la prima stagione».

Che il Fritto sia con voi!

Vincenzo Puglisi

 

MILZAMAN

Regia di Antonio Vezzari e Nino Pescecane (Gigi Mammana)

Ideato e Scritto da Nino Pescecane (Gigi Mammana) e Davide Ariali


Nessun commento
Accedi col tuo account personale o scrivi con un account ospite.