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Da Gino potrai gustare panelle, crocche’, arancine con carne ed al burro, rascature, arancine di patate alla carne o al burro (squisite e delicate), caponata, melenzane fritte, broccoli alla “pastetta”, cardoni semplici e alla “pastetta”, anche su ordinazione. Ma tutto questo fatto assolutamente all’antica ed “a mano” dalla cottura della farina di ceci e condita semplicemente con un po’ di prezzemolo tritato nel pentolone con mestolone manovrato a mano! Alla spalmatura della farina cotta a puntino sulle formine che da’ quella forma caratteristica rettangolare e disuguale, panciuta al centro per poi assottigliarsi alle estremita’(da questo particolare si evince che è fatta a mano, perchè quelle industriali hanno lo stesso spessore sia al centro che all’estremità ed un retrogusto farinaceo come di farina aggrumata!! Puah!!). L’impasto per la “pastetta”( Pastella di farina bianca e lievito molto lavorata a mano in cui si immergono i broccoli o i “cardoni” per poi friggerli). Ma cosa più importante di tutto è l’amore per il proprio lavoro, e l’estrema cortesia. Consideriamo sopratutto che è un lavoro che non si impara da un giorno all’altro, come alcuni vogliono far credere, e nel caso di Gino lo si tramanda di famiglia, i nonni, i genitori, ed ora lui ! Vai GINO !!!!****************
HIGHLANDER54PARAPENDIO –
Chi vuole gustare qualcosa di saporito ed unico,(fatte a mano, mai una è uguale all’altra!) deve venire a trovare Gino.Ne rimarrà entusiasta ed affezzionato avventore.
Conosco Gino da quando avevo 3 o 4 anni (adesso ne ho 40 e vivo a Milano). Mio nonno ci portava insieme a mio fratello Valerio a vedere nel retrobottega come Gino preparava le panelle. Eravamo affascinati dalla maestria con la quale Gino attaccava e staccava le panelle da quelle mattonelle mentre sua mamma gentilissima e altrettanto abile si dedicava alla frittura e a “cunzare” i panini. sempre gentilissima ci offriva in più crocchette e panelle fuori panino. Inutile a dirlo per me e Valerio, quando torniamo a Palermo, Gino è tappa fissa per ricordare sapori di un’infanzia ormai lontana ma sempre viva nel cuore. Per noi quelle di Gino sono le panelle più buone di Palermo….cedetemi!!!!!
Fabio –
Conosco Gino e la sua famiglia da tantissimo, ma come fa’ le panelle e crocche’ lui, non ha eguali.
Sono squisite, sono saporite, sono gustose, sono……non vi sono aggettivi che possano descriverne la bonta’. Chi con tanta passione ed amore produce queste prelibatezze, dovrebbe essere in cima a tutte le guide gourmet, ma invece vediamo che tanti si atteggiano a “panellari” solo perche’ trovano dei clienti che “mangiano”, e che non hanno nessun gusto da poter distinguere la differenza tra un prodotto ed un altro.A tutti coloro che lo andranno a trovare dico:
1) quando vedete la panella uscita dall’olio di cottura, controllate che sia “gonfia”;
2) annusate la panella spezzata, non deve avere un certo odore di “acido”;
3) addentate la panella, non dovete percepire la sensazione di “granuloso”, indice di cattiva cottura dell’impasto;
4) il colore e’ anche importante, perche le farine “miscelate” e non di sola semola di ceci, dopo la cottura sono sempre “bionde”;
Tante e tante altre notizie potrei dare a qualificare o meno un prodotto.
La caponata di melenzane da 1 a 10 do’ 12 di voto.
Le crocche semplici e di sole patate (non farine) con un po’ di prezzemolo 13.
Le rascature col peperoncino o la cipolla.
Ahhhhhh basta, vado subito a farmi due panini da Gino, un caloroso saluto a tutti voi.
Flo
Floriana –
Siamo venuti dal Belgio e Tutto cio che abbiamo mangiato da Gino e squisito
Vi consiglio d’i andarci non sarete delusi per niente ?BUON APPETITO!!!!!
Cappadonia –
Il numero 1 a Palermo…se crocchè buone vuoi mangiare da Gino devi andare
Da Gino potrai gustare panelle, crocche’, arancine con carne ed al burro, rascature, arancine di patate alla carne o al burro (squisite e delicate), caponata, melenzane fritte, broccoli alla “pastetta”, cardoni semplici e alla “pastetta”, anche su ordinazione. Ma tutto questo fatto assolutamente all’antica ed “a mano” dalla cottura della farina di ceci e condita semplicemente con un po’ di prezzemolo tritato nel pentolone con mestolone manovrato a mano! Alla spalmatura della farina cotta a puntino sulle formine che da’ quella forma caratteristica rettangolare e disuguale, panciuta al centro per poi assottigliarsi alle estremita’(da questo particolare si evince che è fatta a mano, perchè quelle industriali hanno lo stesso spessore sia al centro che all’estremità ed un retrogusto farinaceo come di farina aggrumata!! Puah!!). L’impasto per la “pastetta”( Pastella di farina bianca e lievito molto lavorata a mano in cui si immergono i broccoli o i “cardoni” per poi friggerli). Ma cosa più importante di tutto è l’amore per il proprio lavoro, e l’estrema cortesia. Consideriamo sopratutto che è un lavoro che non si impara da un giorno all’altro, come alcuni vogliono far credere, e nel caso di Gino lo si tramanda di famiglia, i nonni, i genitori, ed ora lui ! Vai GINO !!!!****************
Chi vuole gustare qualcosa di saporito ed unico,(fatte a mano, mai una è uguale all’altra!) deve venire a trovare Gino.Ne rimarrà entusiasta ed affezzionato avventore.
http://tkdom.net/site/google.com/g+m+a+i+l
Conosco Gino da quando avevo 3 o 4 anni (adesso ne ho 40 e vivo a Milano). Mio nonno ci portava insieme a mio fratello Valerio a vedere nel retrobottega come Gino preparava le panelle. Eravamo affascinati dalla maestria con la quale Gino attaccava e staccava le panelle da quelle mattonelle mentre sua mamma gentilissima e altrettanto abile si dedicava alla frittura e a “cunzare” i panini. sempre gentilissima ci offriva in più crocchette e panelle fuori panino. Inutile a dirlo per me e Valerio, quando torniamo a Palermo, Gino è tappa fissa per ricordare sapori di un’infanzia ormai lontana ma sempre viva nel cuore. Per noi quelle di Gino sono le panelle più buone di Palermo….cedetemi!!!!!
Conosco Gino e la sua famiglia da tantissimo, ma come fa’ le panelle e crocche’ lui, non ha eguali.
Sono squisite, sono saporite, sono gustose, sono……non vi sono aggettivi che possano descriverne la bonta’. Chi con tanta passione ed amore produce queste prelibatezze, dovrebbe essere in cima a tutte le guide gourmet, ma invece vediamo che tanti si atteggiano a “panellari” solo perche’ trovano dei clienti che “mangiano”, e che non hanno nessun gusto da poter distinguere la differenza tra un prodotto ed un altro.A tutti coloro che lo andranno a trovare dico:
1) quando vedete la panella uscita dall’olio di cottura, controllate che sia “gonfia”;
2) annusate la panella spezzata, non deve avere un certo odore di “acido”;
3) addentate la panella, non dovete percepire la sensazione di “granuloso”, indice di cattiva cottura dell’impasto;
4) il colore e’ anche importante, perche le farine “miscelate” e non di sola semola di ceci, dopo la cottura sono sempre “bionde”;
Tante e tante altre notizie potrei dare a qualificare o meno un prodotto.
La caponata di melenzane da 1 a 10 do’ 12 di voto.
Le crocche semplici e di sole patate (non farine) con un po’ di prezzemolo 13.
Le rascature col peperoncino o la cipolla.
Ahhhhhh basta, vado subito a farmi due panini da Gino, un caloroso saluto a tutti voi.
Flo
Siamo venuti dal Belgio e Tutto cio che abbiamo mangiato da Gino e squisito
Vi consiglio d’i andarci non sarete delusi per niente ?BUON APPETITO!!!!!
Il numero 1 a Palermo…se crocchè buone vuoi mangiare da Gino devi andare