Rascatura
Dallo scarto al capolavoro
La rascatura ha più o meno la stessa semplice forma ovoidale di una crocchè, ma si presenta più ruvida e irregolare, e con un colore più scuro. La sua origine è un emblema dell’arte popolare di dare una vita nuova a una materia originariamente destinata allo scarto, eredità di periodi di fame e povertà. La rascatura, infatti,si ottiene “raschiando” i pentoloni utilizzate per la preparazione di panelle e crocchè, raccogliendo i residui di impasto non utilizzati che vengono mischiati e fritti. Praticamente un mix di farina di ceci, patate e prezzemolo, in una ricetta molto difficile da fissare in uno standard.
Le dosi di ogni ingrediente, infatti, dipendono spesso dalle rimanenze di produzione ed è praticamente impossibile ritrovare lo stesso identico sapore confrontando la rascatura di un panellaro con quella del panellaro 100 metri più avanti. Inoltre non è raro imbattersi in versioni personalizzate, con aromi e spezie, proprio perché la fedeltà a una ricetta precisa, a regola d’arte, in questo caso è meno determinante
(Foto ©Vincenzo Puglisi per Crocche.it)